CERIGNOLA – Dopo giorni di chiacchiere, gli stipendi non sono stati pagati. Né potrebbe essere il contrario. Il sindaco ha mentito ancora, ai dipendenti di Sia Srl ed ai cittadini.
Ai lavoratori aveva assicurato che aver atteso 8 giorni prima di disporre la raccolta di rifiuti, era per non sperperare risorse utili a pagare gli stipendi.
Ai cerignolani ha regalato 800 tonnellate di immondizia per strada per oltre una settimana, portando poi tutto all’interporto dove i rifiuti giacciono ora, ancora, abbandonati in mezzo alle nostre pregiate aziende agroalimentari. Danni su danni, mentre l’aria si fa irrespirabile, mentre più nessuno si ricorda della diossina, del registro dei tumori, dei rischi alla salute: una bomba ecologica a pochi chilometri da Cerignola, in mezzo al cuore pulsante dell’economia locale.
E speriamo solo che quei rifiuti dopo quasi 3 settimane di esposizione a pioggia e sole, non vadano in autocombustione col caldo, fermentando.
A breve potrebbe essere nuovamente emergenza: se la Sia non raccoglierà i rifiuti, le strade torneranno alla situazione indegna dei giorni scorsi. Si va avanti solo grazie al buon cuore dei lavoratori.
Si creano appositamente emergenze dopo emergenze, al solo scopo di prendere in giro la gente e chiamare i privati a risolverle a caro prezzo.
In mezzo, c’è la salute di 55mila abitanti che pagano la Tari sempre più salata e devono convivere con rifiuti per strada, percolato, incendi, puzza, insetti, topi e serpenti.
Prefetto, Procura della Repubblica, Ministero dell’Ambiente aiutino Cerignola a liberarla da chi, per colpa o per dolo (o per entrambi), sta causando questo disastro ambientale.
Vogliamo lo Stato, contro l’inefficienza, il danno ed il malaffare organizzato, che è il vero male di questa città in questa orrenda fase storica.