CERIGNOLA – L’amministrazione comunale del sindaco Franco Metta è stata sciolta per infiltrazioni mafiose. Abbiamo parlato e descritto fino a ieri quel che in troppi fingevano di non vedere, che non esistesse, come se si potesse chiudere un occhio in nome di un fermento amministrativo. “Sì, però sta facendo…” era il ritornello di un compromesso per noi inaccettabile. Comunque e sempre. Non ci convinceranno che per ben amministrare si debba scendere a patti per forza.
Oggi, prima ancora che la figuraccia senza precedenti di una città intera, contiamo i danni: l’epilogo della vicenda di Sia Srl e la perdita degli impianti di Forcone Cafiero sono ferite aperte e costose da risanare. E poi c’è l’amarezza per queste infiltrazioni mafiose ravvisate dal Ministero dell’Interno, con tutto ciò che resterà come strascico nel prossimo futuro.
Oggi, ringraziamo lo Stato, che non ci ha dimenticati: con questo provvedimento Cerignola sta avendo l’occasione di riscattarsi, di dimenticare in fretta questa brutta pagina, di guardare avanti. Abbiamo gridato fino a ieri il nostro appello alla “gente perbene” di questa città. Oggi, più che mai dobbiamo crederci e creare le condizioni perché Cerignola recuperi moralità, sobrietà, normalità.
Alcuni parlano oggi, altri neppure oggi. Noi abbiamo parlato sempre e fino a ieri. E ieri ha parlato lo Stato. Da ora, insieme alla “gente perbene”, dobbiamo costruire il domani.