FOGGIA – «Dedichiamo il 25 novembre a Desirée ed Emma». Così, Antonella Zuppa, referente del dipartimento Tutela Vittime di Fratelli d’Italia in Capitanata, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne.
La Mariottini, 16enne romana drogata, stuprata da un branco di extracomunitari e morta poco dopo diventa di diritto il simbolo dell’anno delle manifestazioni introdotte dall’Onu nel 1999. Con lei, Emma, al secolo Marianna Pepe: 39enne umbra, campionessa di carabina, caporalmaggiore dell’Esercito, picchiata e indotta al suicidio dal suo ex. Loro due come l’emblema di un’emergenza sociale che sta diventando cronica ed è su questo che si dovrebbe riflettere.
In linea con quanto sostenuto in Aula dalla deputata meloniana Paola Frassinetti il 14 novembre, Zuppa spiega la scelta del dipartimento: «Sembra che ultimamente il dibattito a riguardo si stia esaurendo in una sterile contrapposizione tra i sessi – osserva la componente dell’Assemblea nazionale di Fdi – : uomo/donna, marito/moglie, padre/figlia. In realtà, è proprio lo sgretolamento dell’istituto della famiglia che agevola certe dinamiche fatte di incomprensione, prevaricazione e violenza. Noi del dipartimento Tutela Vittime di Fratelli d’Italia difendiamo il nucleo sociale fondamentale, all’interno del quale l’individuo si forma, ovvero la famiglia. Quest’ultima risulta oggi bistrattata e sottoposta a una continua serie di attacchi e delegittimazioni senza alcun fondamento».
Allo scopo, le proposte concrete del movimento di Giorgia Meloni: «Le istituzioni preposte – continua Zuppa – hanno il dovere di velocizzare i processi ma, per tutelare le vittime dei reati violenti e garantire la certezza della pena, non serve intervenire sul rito abbreviato bensì sull’esecuzione della pena. Per questo che i nostri deputati si sono astenuti nel votare il ddl Molteni e stanno predisponendo una serie di emendamenti attraverso i quali si mira alla vera giustizia.
A più voci chiediamo sicurezza, certezza ed effettività della pena. Inoltre, ricordiamo la proposta di legge presentata dal presidente Meloni, sulla modifica dell’art. 90 c.p.p. che prevede l’obbligo di fornire un’adeguata informazione alla vittima sulla cessazione della carcerazione o della misura di sicurezza disposta nei confronti dell’autore di un crimine violento».