VIESTE – Mercoledì scorso, nell’incontro svoltosi presso la sala consiliare del Comune di Vieste sulle novità introdotte dall’ultima riorganizzazione sanitaria del nostro Pronto Soccorso, è emersa l’attuazione di una serie di misure atte a creare una rete di gestione delle emergenze-urgenze, gestite direttamente da personale del 118, che, soprattutto nella stagione invernale, mal si conciliano con le esigenze di un territorio fortemente penalizzato dalla sua orografia e dalla distanza dai principali ospedali. La posizione unanime è espressa dal centrdoestra viestano, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e Noi con l’Italia.
Alla situazione delineata durante l’incontro, si aggiunge la soppressione del servizio di ambulanza aziendale, con il trasferimento del relativo personale che oggi svolge il prezioso compito dei ricoveri che non necessitano di medico a bordo.
Da condannare, in quell’occasione, l’atteggiamento irrispettoso del sindaco nei confronti di Ersilia Nobile, medico e già sindaco di Vieste, la quale, visto il silenzio per “opportunità politica” dell’attuale primo cittadino sulla questione, ha avuto la sola colpa di schierarsi apertamente dalla parte dei cittadini e di prenderne le difese rivendicando il diritto alla salute di un territorio che, nella nuova rete sanitaria, risulterà essere sempre più periferico e penalizzato.
Vieste, inoltre, come altri Comuni interessati dalla Delibera regionale, dovrebbe non ottenere postazioni medicalizzate, ma un Ospedale di Comunità (15-20 posti letto), a causa della caratteristica prerogativa di località ‘disagiata’, nonché a forte vocazione turistica, secondo quanto previsto dal Decreto Ministeriale 70 del 2 aprile 2015. Il medesimo Decreto recita che solo con accessi inferiori a 6mila l’anno il PPI può essere riconvertito in 118.