FOGGIA – “Non è vero che il Comune di Foggia è soggetto terzo nella vicenda della cessione di ramo d’azienda di Mazal ad Adriatica Servizi. Al contrario, è parte. Ed ha anche un ruolo determinante se si considerano le facoltà e gli obblighi rivenienti tanto dal Capitolato d’appalto, quanto dalla delibera di giunta che lo stesso esecutivo di Palazzo di città ha approvato in cui si mette nero su bianco la salvaguardia dei livelli occupazionali”.
Giuseppe Mainiero, capogruppo di Fdi in consiglio comunale, torna su un caso a lui caro: i tributi. E al difficile passaggio che in queste ore si sta effettuando tra la fallita Mazal Global Solution e la società nuova di zecca degli imprenditori edili Marco Insalata e Gianni Trisciuoglio. Passaggio difficile sopratutto per i lavoratori, venti dei quali sono rimasti a casa (su 53) per esubero. L’agenzia foggiana sarebbe in perdita (pare qualcosa come 800mila euro all’anno); ergo, Adriatica Servizi non può assorbirli tutti. “Ma è scritto in una delibera che la stessa giunta ha sottoscritto” tuona Mainiero, che ricorda anche una seconda circostanza riveniente dal capitolato e il Comune avrebbe dovuto e potuto attivare a tutela dei dipendenti, che non prenderebbero lo stipendio da mesi: trattenere le somme dall’aggio, sì da soddisfare il diritto all’emolumento dei lavoratori. C’è poi il giallo delle dimissioni del dirigente di Mazal, per cui “non si ad oggi chi firma gli atti, la qual cosa rischia di renderli illegittimi” e la vicenda ancora più scottante di “centinaia di migliaia di multe recapitare oltre termine, che avrebbero cagionato un danno 195 Mila euro, al momento, alle casse comunali”.
Il tutto a corredo di un rapporto problematico negli anni con Aipa-Mazal, andato avanti a colpi di iter giudiziari e di indagini della Procura, tutt’ora in corso. Il sindaco Landella ha fatto sapere che nei prossimi giorni chiederà un incontro a chi ha guidato nell’ultima fase Mazal, il commissario straordinario Bruno Inzitari.