CERIGNOLA – Alle Officine Fornari, dopo tanto rumore, non è cambiato niente. Anzi no: ora ci sono gli amici degli amici. E tutto va bene.
Sono passati già 3 mesi dall’affidamento “temporaneo” di Palazzo Fornari (già ExOpera, già Officine Fornari) da parte della Giunta all’allora costituenda associazione Fosse Granarie. Insomma, subentravano nuovi gestori “individuati” senza alcun criterio e in segretissime stanze, prendendo il posto di chi aveva vinto un bando pubblico, con tanto di progetto e investimento.
Questo succedeva a luglio. Da allora non esiste traccia di alcun bando (eppure nella delibera 234 del 6 luglio scorso è scritto a chiare lettere che tale affidamento è “… nelle more della indizione di una nuova procedura per la individuazione di soggetti cui affidare la gestione dell’immobile…”) e anzi, l’attuale gestione ha messo in piedi un punto ristoro per il quale richiede curriculum sui social network.
A questa soluzione si è giunti dopo la querelle che da una parte vedeva a tavola sindaco-suocero e assessore-genero, dall’altra i vincitori del bando regolare del 2016, dai primi tacciati di ogni tipo di inadempienza, e conclusasi con la cacciata della capofila e di tutte le associazioni che esercitavano all’interno dei locali.
Vero è che in questi ultimi 3 anni l’amministrazione non è stata “fortunatissima” nei rapporti con i privati. Basti pensare al “boom” in Villa comunale del 4 novembre 2017 (due giorni prima dell’interdittiva antimafia ai danni della cooperativa che ne gestiva il bar e la cura del verde); o alla restituzione dei locali dell’ex Liceo Classico da parte del consorzio di ristoratori che li aveva in uso, vista l’inagibilità dell’immobile stesso.
Ora, auspicando che il fantomatico bando venga realmente pubblicato, nel frattempo come ha risolto l’amministrazione i problemi relativi alle utenze? In soldoni, visto che il nodo con la gestione precedenze era quello, chi paga le bollette adesso? E i locali adibiti alla ristorazione… sono divenuti di colpo agibili?
O, più semplicemente, cambiando gli interpreti, la messa in scena è più gradita al regista. Non è cambiato niente. Anzi no: è cambiato che stavolta nessuno controllerà nessuno. Quel luogo non è più cosa… di tutti.