ROMA – Se si ravvisi la necessità di approntare immediatamente interventi volti alla salvaguardia della salute pubblica, scongiurando il crescente danno ambientale che interessa il Basso Tavoliere, Cerignola in primis; se si voglia valutare di stretta necessità la rimozione immediata dei rifiuti dalle strade con uomini e mezzi dell’Esercito italiano.
È questo il contenuto dell’interrogazione parlamentare di Fratelli d’Italia, a firma del deputato pugliese Marcello Gemmato, sulla questione che sta interessando 9 comuni del Consorzio Fg 4 (Cerignola, Stornara, Stornarella, Orta Nova, Ordona e Carapelle dell’Aro Fg 4, e Margherita di Savoia, San Ferdinando di Puglia e Trinitapoli per l’Aro Bt 3) preposto ad assicurare il ciclo completo dei rifiuti attraverso la raccolta degli rsu affidata a Sia Srl, società privata interamente a capitale pubblico.
L’interrogazione muove dalla necessità di scongiurare nuovi episodi di accumulo di immondizia, che nei soli ultimi 5 giorni ha invaso le vie cittadine, ma anche incendi dolosi di cassonetti e cumuli da parte di chi tenta in maniera incivile di provvedere autonomamente ad eliminare i rifiuti dalle vie. Da questi nasce inevitabilmente ulteriore disordine, con dannose emissioni di diossina nelle vie urbane.
Si è a tutti gli effetti al cospetto di un danno ambientale che prende forma inesorabilmente di ora in ora, pensando alle imminenti alte temperature, alle piogge attuali ed anche alla discarica di Forcone Cafiero, a due passi dai centri abitati, che per il V lotto registra 12 metri di percolato oltre il consentito, secondo quanto rilveato in questi mesi dai Carabinieri del Noe .
“Fratelli d’Italia è stato il primo partito ad interessarsi della questione – dichiara l’on. Gemmato –, con la richiesta scritta al Prefetto, firmata dal circolo cerignolano. A questa è seguita l’azione del sindaco di Trinitapoli, Francesco Di Feo (Fdi), preoccupato per il comprensorio, come tutti gli altri sindaci, a partire da Dino Tarantino di Orta Nova. L’emergenza sanitaria che scaturirebbe in caso di mancato intervento, andrebbe ben oltre i confini delimitati dai 9 Comuni direttamente interessati. Sarebbe un’emergenza regionale che non troverebbe facilmente valvola di sfogo né per la gestione dei rifiuti né per i problemi sanitari connessi e conseguenti. Per questo ho ritenuto opportuno sottoporre la questione al Governo nazionale”.